giovedì 31 maggio 2012

Via Lazio 17 e quel posto per i disabili cancellato

Su Silvestro Romano ed il bar Turi & Tano i giornali hanno memoria corta.
Ecco cosa disse  “Ci pensa il Corriere”, rubrica del Corriere della Sera-Cronaca di Roma, in data 02 Settembre 2010
Scriveva una lettrice:“Via Lazio, tavolini sui posti per disabili. Sorge spesso nei cittadini il dubbio che ci sia l’interesse a voler mantenere il sottobosco e l’intrallazzo a danno dei residenti e dei commercianti che invece osservano le regole. A tal proposito siamo stupiti che da qualche mese in via Lazio improvvisamente sia sparito senza spiegazioni un posteggio per disabili e siano stati cancellati quattro posti auto sulle strisce blu per far posto ad una lunga fila di ombrelloni e tavolini che occupano una superficie esterna superiore a quella interna del locale in questione. E’ così che il Comune intendere arginare tavolino selvaggio?”
Rispondeva il Quotidiano: “Il I Municipio: era tutto illegale. Già multato il commerciante…su quanto accade in via Lazio, come da lei segnalato, abbiamo chiesto spiegazioni al I municipio, che ci ha spiegato che più volte sono stati fatti controlli e che quel commerciante è già stato multato. “Il 5 luglio, il titolare dell’attività in questione è stato perseguito in quanto ha occupato il suolo pubblico davanti l’esercizio con tavoli, sedie, tappeto e fioriere per un’area di 36 metri quadri, senza essere in possesso della relativa concessione”. I vigili hanno inoltre accertato che l’occupazione abusiva è stata realizzata in parte in area parcometrata e in parte in un parcheggio riservato a persone disabili e che la segnaletica verticale indicante il parcheggio riservato ai disabili è stata rimossa, motivo per cui è stata trasmessa informativa di reato alla locale autorità giudiziaria- continuano dal I municipio- i nostri uffici hanno già predisposto gli atti necessari per chiedere il ripristino dello stato dei luoghi e successivamente, insieme al personale dell’Atac, si procederà alla riapposizione della segnaletica divelta”.
Se la sono presa comoda invece! Il posto è stato ripristinato pochi giorni fa, dopo circa 2 anni dalla misteriosa sparizione!!
Anche di questo i giornali non hanno fatto alcuna menzione.

mercoledì 30 maggio 2012

Silvestro Romano ed il bar Turi & Tano di Via Lazio 17: storia di un posto dei disabili cancellato e di un'inesistente sentenza del consiglio di stato

Ancora sul bar di Silvestro Romano.
Esaminiamo cosa hanno detto i quotidiani:
La Repubblica, 13 Marzo 2012: "Tutto è iniziato nel 2010 - racconta Silvestro Romano proprietario ed amministratore dell'azienda - quando il consiglio di Stato, si pronunciava con una sentenza a noi favorevole, per mettere i tavolini davanti al locale".
Il Tempo,  17 Marzo 2012 «Nonostante le sentenze favorevoli - precisa il legale - subiva continui controlli amministrativi, da parte di vigili in borghese che si presentavano come polizia giudiziaria, tre macchine della polizia erano inchiodate davanti all'attività per vigilare sui tavolini sequestrati».
La Repubblica, 24 Marzo 2012, ""Mi hanno reso la vita impossibile" ha confessato la scorsa settimana ai pm, raccontando del "calvario" per ottenere l'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico davanti al suo locale per piazzare i tavolini all'aperto".
Ed ancora! Anche "Il Messaggero" ha scritto di una sentenza del Consiglio di Stato a favore di Romano.
ebbene, non esiste alcuna sentenza del Consiglio di stato a favore del locale di Romano!!
Esaminiamo insieme allora la storia giuridica di Romano che i quotidiani hanno ricostruito in maniera palesemente errata e superficiale.
Si è ricostruita la vicenda giudiziaria della T&t S.r.l. utilizzando il sito web pubblico della giustizia amministrativa, consultabile da tutti.
Ripercorriamo la vicenda:
Con ricorso innanzi al TAR Lazio r.g. 6971/2010  la T&t S.r.l. ha impugnato l’ordine di ripristino dello stato dei luoghi per occupazione abusiva del suolo pubblico. (datato 20/07/2010).
L’area innanzi alle pertinenze del locale, che presenta strisce blu e spazio di parcheggio personalizzato per portatore d’handicap, era stata infatti occupata senza il rilascio di alcuna formale concessione.
Non solo! Ignoto vandalo aveva divelto il palo che contrassegnava lo spazio per disabili, cancellato col catrame le strisce del posto disabili e varie strisce blu. Poi il giorno dopo erano comparsi su quelle aree i tavolini del locale di Romano, sprovvisti di concessione.
La tesi giuridica proposta dalla T&t S.r.l. è che, trascorsi tot giorni dalla presentazione della propria domanda di occupazione del suolo pubblico senza risposta da parte dell’Amministrazione, sull’istanza si fosse formato il silenzio assenso.
In materia di suolo pubblico, specie a Roma nel Centro Storico, il silenzio assenso non è la regola normativizzata ma è solo una tesi giuridica sostenuta che sinora non ha trovato il favore dei Giudici amministrativi.
Il regolamento in tema di occupazione del suolo pubblico a Roma prevede che, nel Centro Storico, alla domanda debba essere data risposta entro 60 giorni. Rispondere entro tale termine è spesso assai arduo. Se si formasse il silenzio assenso solo per il semplice decorso di tale termine si creerebbero allora situazioni paradossali per cui in zone dal valore storico, artistico monumentale, oppure in aree di parcheggio concesse all’ATAC o ai disabili, sarebbe consentita l’occupazione solo perché l’Amministrazione non avrebbe risposto nei tempi previsti.
Immaginatevi un ristoratore che, in Piazza del Popolo, chieda l'occupazione per l'intera Piazza e, in assenza di risposta nei tempi previsti, occupi l'intera piazza!!!
I Tribunali Amministrativi hanno spesso rigettato la tesi del silenzio, sostenendo, specie nel Centro Storico, come Via Veneto, che le aree rientrerebbero nel patrimonio artistico, storico e monumentale di Roma.
La L. 241/90 precisa, all’art. 20, che il silenzio assenso non può appunto mai trovare applicazione proprio in ambito del patrimonio artistico, storico, monumentale. Riconducendo quindi zone come Via Veneto o Piazza Navona nell’ambito di tale patrimonio, i Tribunali Amministrativi hanno appunto nella maggior parte dei casi rigettato la tesi del silenzio assenso a seguito di domanda di occupazione del suolo pubblico.
Detto quanto sopra, vediamo cosa accaduto alla T&t S.r.l.
Si tratta di pronuncia importante in quanto, come detto, i Tribunali Amministrativi ed il Superiore Consesso in rarissimi casi hanno accolto la tesi del silenzio assenso, specie in una zona come quella di Via Veneto.
In ogni caso, il Consiglio di Stato accoglie specificando che "allo stato, il Comune di Roma non ha comprovato la ricezione del preavviso di diniego 8 luglio 2010 prot. n. 54251 inviato con raccomandata a.r., non avendo depositato in giudizio il relativo avviso di ricevimento, sicché sembra potersi affermare l’avvenuta formazione di silenzio assenso – peraltro nei precisi limiti della OSP per mq 21,56 come dalla relativa domanda -, senza che l’Amministrazione abbia provveduto al suo annullamento in sede di autotutela".
Insomma, il motivo è processuale. All'epoca della sospensiva innanzi al Consiglio di Stato il Comune di Roma non aveva ancora dato prova che la T&t S.r.l. avesse ricevuto la comunicazione di diniego.
Nelle more però, altra circostanza sottaciuta dai quotidiani, si era aperto un procedimento penale in quanto, come detto, erano stati eliminati un palo ed un posto dei disabili oltre che varie strisce blu e su quelle aree erano comparsi i tavolini di Romano. Il Giudice delle Indagini preliminari dispone il sequestro di tavoli ecc.
I Giudici penali hanno ritenuto che il sequestro dovesse prevalere sulla sospensiva del Consiglio di Stato anche in considerazione del fatto che la stessa si basasse su un profilo processuale (la mancanza della prova della ricezione del diniego).
Quindi i tavoli permangono sotto sequestro non perchè c'erano di mezzo vigili malvagi ma in esecuzione di un provvedimento da parte dei Giudici penali!
Ed i vigili presidiavano il locale perchè parrebbe che i sigilli del sequestro penalmente imposti siano stati più volte rimossi!!!
Peraltro, come lo stesso Consiglio di Stato accenna nella propria ordinanza, residua in capo all’Amministrazione l’esercizio dell’“annullamento in sede di autotutela”.
Infatti, se così non fosse, potrebbe rasentarsi l’assurdo. Chiunque potrebbe chiedere l’occupazione del suolo pubblico su spazi riservati a portatori di handicap o in altre zone dove è ovvio che non sia possibile e, nel caso di mancata risposta nel termine fissato dalla legge, risulterebbe legittimato all’occupazione.
Proprio per impedire tali situazioni, l’Ordinamento mette a disposizione dell’Amministrazione lo strumento dell’annullamento in autotutela col quale appunto l’Amministrazione, di fronte a motivi di superiore interesse pubblico, annulla un determinato atto.
Proprio ciò che è accaduto.
Altra circostanza che non emerge dai giornali e di cui sembrerebbe Romano non abbia mai fatto menzione ai giornalisti è che poi il Comune ha comunque prontamente annullato il silenzio assenso.
Pur contestandone l'avvenuta formazione, il Comune, cautelativamente, ha annullato il silenzio assenso, per ragioni di superiore interesse pubblico, ossia il fatto che l'area fosse stata già concessa ad altri, sussistendovi strisce blu e posto per portatori d'handicap.
A partire dalla data del 31/01/2011 nuovamente la T&t S.r.l. non ha avuto alcun titolo per occupare lo spazio di suolo pubblico antistante la propria attività.
A dire il vero, nemmeno nel periodo di "interregno" tra la sospensiva favorevole (27/10/2011) ed il 31/10/2011 Romano ha potuto occupare in quanto l'area era stata posta sotto sequestro in un procedimento penale, come abbiamo detto.
La T&t S.r.l. ha impugnato il provvedimento del Comune innanzi al TAR Lazio, con motivi aggiunti nel giudizio r.g. 6971/2010.
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Riassumendo:
a)dalla data del 20/07/2010 al 27/10/2010 ogni occupazione sarebbe stata illegittima ed abusiva, quindi sanzionabile, in assenza di un riconoscimento della formazione del silenzio assenso da parte di un Giudice;
b)dalla data del 27/10/2010, quando il Consiglio di Stato ha ritenuto che si potesse concedere la sospensiva in accoglimento della tesi del silenzio assenso, sino al 31/01/2011, la T&t S.r.l. era teoricamente legittimata ad occupare MA dato che i Giudici penali avevano imposto un sequestro penale nemmeno in questo periodo Romano poteva occupare;
c)dal 31/01/2011, ossia dall’annullamento del silenzio assenso, in poi, la T&t S.r.l. non ha avuto alcun titolo ad occupare ed ogni occupazione da tale data è abusiva ed illegittima.
Manca ancora un accertamento giudiziale definitivo (nessuna sentenza del TAR o del Consiglio di Stato), anche se il Consiglio di Stato ha già detto che “l’appello non appare assistito da sufficiente fumus boni iuris circa l’esito finale della controversia”. Comunque,ad oggi, l’annullamento del silenzio assenso non è stato sospeso dal Consiglio di Stato, che ha addirittura condannato la T&t S.r.l. al pagamento delle spese di lite. Quindi la società non può occupare il suolo pubblico in quanto senza titolo.
Questa ci sembra una ricostruzione più dettagliata rispetto alle ricostruzioni errate (non esistono sentenze del Consiglio di Stato) e piene di omissioni (Romano è presentato come un perseguitato e non compare una riga su tutte le contraddittorie vicissitudini che vedono protagonista lui ed il suo locale Turi & Tano in Via Lazio 17) che sono circolate sino ad ora sui quotidiani.