martedì 26 giugno 2012

Bernabei Corruttore antecedente improprio

Eh già, Silvio Bernabei fu condannato per corruzione.
Secondo quanto riporta "Il Messaggero" per la giustizia e lo Stato italiano Silvio Bernabei è un "corruttore", meglio un "corruttore antecedente improprio", come da sentenza definitiva nei suoi confronti.
Si fa allora sempre più controversa la storia di Silvio Bernabei, il grande accusatore di Vigilopoli.
Una sentenza ormai definitiva e passata in giudicato da tempo immemore lo condannerebbe per corruzione.
Come riporta "Il Messaggero", a fine Giugno 2012, spunta quindi una macchia assai ingombrante e fastidiosamente oleosa sulla fedina penale del "martire" di Vigilopoli, il vinaio Silvio Bernabei.
Trattasi, come detto, di condanna per corruzione, che sarebbe asseverata nello specifico con sentenza divenuta irrevocabile nel dicembre del 2004: tre mesi e dieci giorni di reclusione per aver pagato 30 milioni di lire a tre finanzieri incaricati di svolgere verifiche fiscali sulla società Bernabei Liquori.
In sede d'interrogatorio l'imprenditore avrebbe ammesso di aver dato 30 milioni di lire a uno degli operanti della guardia finanziaria, di sua iniziativa, circa otto o nove giorni prima della chiusura della verifica all'epoca in atto sulla sua società. Avrebbe lasciato quei soldi in un cassetto, come si fa per far trovare i regali ai piccini, e avrebbe detto al finanziere di prenderli e di spartirli con i suoi colleghi.
Era solo un modo «per ringraziarli della loro gentilezza», avrebbe dichiarato ai magistrati.
Caspita!
Insomma, Bernabei non sarebbe nuovo a dare regalie e danari in cambio di "gentilezze".
Francamente, chi scrive è un po' (eufemismo) sconcertato.
Da una parte, vi è l'incresciosa vicenda segnalata dal Bernabei che ha visto ai domiciliari (fino ad ora) alcuni vigili ed un geometra comunale.
Nascerebbe da un esposto "telefonico" su un colossale titanico abuso edilizio dei Bernabei. Questi sarebbero piombati a casa del presunto autore dell'esposto, chiedendo lumi, ed il presunto autore dell'esposto  avrebbe negato!
Il che, a sommesso parere dello scrivente, non sembraerebbe sufficiente ad escludere che questi abbia effettivamente fatto l'esposto!Quanti ammetterebbero la paternità di un esposto di fronte all'accusato? Quanti rivendicherebbero con orgoglio innanzi all'accusato di aver "parlato male" di lui?
Insomma, non sono tutti "Fantozzi" che firma la lettera anonima!
Peraltro, l'abuso, accedendo alle ricostruzioni apparse sui quotidiani, sarebbe talmente macroscopico che chiunque, passando in Via della Luce, anche per caso, se ne sarebbe accorto.
Per mettere a tacere la vicenda, si evincerebbe dal teorema accusatorio del Bernabei, dei vigili ed un geometra comunale avrebbero chiesto troppi soldi e quindi i Bernabei sarebbero giunto alla conclusione che l'esposto sarebbe stato inventato, dissimulato, dai vigili stessi, al fine di estorcergli denaro.
La vicenda è assai controversa e merita tutte le indagini e gli opportuni chiarimenti da parte degli organi competenti, anche se si considera che dopo aver accusato uno dei vigili nè i Bernabei nè la loro segretaria sono stati in grado di riconoscerlo in foto.Non solo! Nelle date del presunto passaggio di danaro sembrerebbe che uno dei vigili fosse all'estero. Il mistero si infittisce ed abbisogna di tutti i necessari chiarimenti da parte dei competenti organi giudicanti.
Da quello che si legge sui giornali sembrerebbe poi che il Bernabei sponsorizzasse il circolo dei vigili urbani di Roma e regalasse paste, babà, bevande e dolcetti  in cambio dell'impunità dalle multe. Appena diminuivano i babà le multe nei suoi confronti aumentavano, quindi, Bernabei si sarebbe premurato di dare dolcetti e pasticcini a iosa per non essere perseguitato dai vigili. Questa sintesi è volutamente scherzosa ma nemmeno tanto e riassume abbastanza fedelmente il teorema accusatorio che si legge sui giornali.
Ci si augura che venga fatta presto chiarezza dagli organi competenti al più presto anche su tale situazione.

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